Follina - Gli occhi della "troupe" e dei presenti erano tutti puntati su di lui, il grande poeta attore per un giomo. E anche in questa inedita versione Andrea Zanzotto ha saputo dare l'ennesima testimonianza della sua straordinaria vitalità e simpatia. leri mattina la pioggia e il freddo pungente di Follina non hanno gelato gli entusiasmi della decina di protagonisti del video di rievocazione dell'opera "Giovanna d'Arco" di Giuseppe Verdi: tutti insieme, poco prima delle tredici, hanno cominciato ad interpretare i loro ruoli rivestiti di costumi d‘epoca di grande effetto scenico. Meticolosa la regia di Margot Galante Garrone, fondatrice insieme a Paola Pilla, Margherita Beato e Luisa Garlato del gruppo di animazione teatrale con marionette e musica "La Fede delle Femmine”, che ha avuto "l‘idea giocosa" di celebrare senza conformismi e tanta libertà espressiva l'anno verdiano con un commento davvero originale. Nella splendida cornice della millenaria Abbazia di S. Maria la telecamera ha spaziato prima sotto il grande porticato della loggia, poi nella gradinata antistante la Basilica, infine all‘interno del chiostro cistercense. Zanzotto ha raggiunto per ultimo le stanze della casetta posta ai piedi dell'ingresso, diventate camerini per gli attori, e ne è uscito con un grande mantello nero che lo ha trasformato di colpo nel padre della pulzella d'Orleans, Giacomo. Inconfondibile il poeta, anche perché in questo ruolo non ha comunque voluto rinunciare al suo affezionatissimo basco. La scena che lo vedeva protagonista era quella in cui perdonava la figlia che ormai aveva deciso di scendere in campo dalla parte del re Carlo VII, impersonato dal critico del "Gazzettino" Rolando Damiani. Pochi gesti, eloquenti, sulle note dell‘opera, in cui egli ha saputo trasmettere il “pathos” dell'affetto paterno verso Giovanna (la Beato), inginocchiata alla fine ai suoi piedi. E qualcuno durante la scena ricordava l'intensità di Zanzotto nel rappresentare altro genere di sentimenti, durante le recenti riprese in estema a Collalto, quando "spiava" le mosse della figlia che aveva ormai scelto di "entrare in politica". Promozione a pieni voti dunque per il poeta-attore, attorniato da interpreti e comparse, dalla moglie Marisa - Regina Margherita di Scozia a Pierluigi Petrobelli, direttore dell‘Istltuto Nazionale di Studi Verdiani, ottimo nella parte dell'Arcangelo Michele.